Peschereccio fermato per eccesso di sgombri: licenziato il proprietario

Il caso descritto rappresenta un esempio significativo di come i regolamenti sulla pesca vengono applicati in Europa, dove le autorità competenti intervengono per garantire il rispetto dei limiti di cattura. Un capitano di pesca è stato licenziato dopo aver sbarcato 21.654 chili di sgombri, superando di 5.204 chili la quantità dichiarata. La Corte Suprema di Giustizia della Galizia ha confermato il licenziamento disciplinare, considerando l’infrazione grave per il mancato rispetto degli ordini e il superamento del 31,6% dei limiti autorizzati, che ha comportato anche una multa di 11.000 euro.

Il contesto della pesca eccessiva di sgombri

La popolazione di sgombri dell’Atlantico nord-orientale è in calo dal 2015. Il problema della pesca eccessiva riguarda principalmente i paesi che maggiormente si occupano di questa attività—Norvegia, Islanda, Regno Unito e altri Stati europei—e la mancata collaborazione tra questi ha contribuito al declino degli stock. Nel 2022, un anno cruciale per monitorare il fenomeno, le catture totali hanno raggiunto 1.131.416 tonnellate, superando del 42% il parere scientifico che consigliava di non oltrepassare le 794.920 tonnellate. Questo dato evidenzia l’ampiezza del problema: quando i paesi non rispettano le quote concordate, gli equilibri ecologici soffrono conseguenze irreversibili.

La situazione negli ultimi anni

Gli ultimi decenni hanno visto una crescente pressione sugli stock ittici, con la comunità scientifica che emette raccomandazioni sempre più stringenti. Nel 2021, i paesi principali avevano concordato che le catture di sgombro nel 2022 non avrebbero dovuto superare le linee guida, ma non hanno ripartito le catture tra loro in modo vincolante. Questo vuoto normativo ha permesso a molti operatori di eccedere rispetto alle quote sostenibili, creando una situazione di competizione al ribasso dove chi rispetta le norme risulta penalizzato commercialmente.

Il ruolo della comunità scientifica

La comunità scientifica fornisce raccomandazioni fondamentali per stabilire i limiti di cattura annuali. Tuttavia, queste raccomandazioni rappresentano solo un consiglio; spetta ai governi e all’Unione Europea trasformarle in normative vincolanti. Nel caso dello sgombro, il divario tra il consiglio scientifico e la realtà delle catture dimostra come la volontà politica sia spesso insufficiente a proteggere le risorse marine.

Peschereccio fermato per superamento dei limiti di cattura

Il caso specifico del peschereccio fermato presso il porto di Ondarroa illustra il funzionamento pratico della disciplina comunitaria. Il capitano aveva trasportato 21.654 chili di sgombri quando ne aveva dichiarati soltanto 16.450, generando un eccesso di 5.204 chili pari al 31,6%. Secondo la sentenza della Corte Suprema di Giustizia della Galizia, il capitano era consapevole di trasportare più pesce di quanto registrato nel giornale di bordo e aveva ignorato le richieste di correggere la dichiarazione.

Gli elementi dell’infrazione

L’infrazione commessa rappresenta una violazione multipla della normativa: innanzitutto, il superamento della quota di cattura rappresenta un danno diretto all’ecosistema marino e agli altri operatori che rispettano le regole; in secondo luogo, la falsificazione del giornale di bordo costituisce una frode amministrativa; infine, il mancato rispetto degli ordini dell’autorità marittima dimostra intenzionalità nell’illecito. Questi elementi hanno portato la corte a confermare il licenziamento disciplinare come misura legittima.

Le conseguenze per il capitano

Il licenziamento disciplinare rappresenta la conseguenza più severa per un professionista del settore peschereccio, dove l’esperienza e la reputazione sono asset fondamentali. Oltre al licenziamento, il capitano ha ricevuto una multa amministrativa di 11.000 euro, che riflette il costo economico dell’illecito. Questa combinazione di sanzioni disciplinari e pecuniarie intende fungere da deterrente per altri operatori che potrebbero considerare di violare i regolamenti.

Normative europee sui limiti di cattura

L’Unione Europea ha sviluppato un sistema articolato di gestione della pesca attraverso la Politica Comune della Pesca (PCP), che stabilisce quote annuali per ogni specie. Per lo sgombro, il sistema prevede limiti massimi di cattura che devono essere rispettati da tutte le navi che operano nelle acque europee. Il piano europeo di gestione della pesca del Mediterraneo, implementato tra il 2020 e il 2023, ha introdotto misure progressive per ridurre lo sforzo di pesca.

Il sistema di assegnazione delle quote

Ogni anno, la Commissione Europea propone le possibilità di pesca basandosi sui pareri scientifici disponibili, e il Consiglio dei ministri le approva dopo negoziazioni tra gli Stati membri. Le quote vengono poi suddivise tra gli Stati sulla base di criteri storici e di sostenibilità. Nel caso dello sgombro, il mancato accordo tra Norvegia, Islanda e Stati europei ha reso impossibile un sistema di controllo efficace, permettendo eccessi significativi come quelli documentati nel 2022.

Meccanismi di flessibilità e compensazione

Il sistema europeo non è rigido: introduce meccanismi di compensazione e flessibilità per incentivare comportamenti virtuosi. Ad esempio, i pescherecci che adottano zone di protezione efficace durante la riproduzione o utilizzano attrezzi più selettivi possono ricevere giorni di pesca supplementari per compensare i sacrifici sostenuti nel rispetto della normativa. Questi incentivi positivi convivono con sanzioni severe come il caso del peschereccio fermato.

Sistemi di controllo e monitoraggio

L’Unione Europea ha riconosciuto che il controllo insufficiente rappresenta uno dei principali problemi nella lotta alla pesca eccessiva. Studi hanno dimostrato che solo il 5% dei controlli rileva infrazioni sanzionabili, suggerendo che i controlli attuali potrebbero non essere sufficientemente efficaci. Nel novembre 2023, il Consiglio UE ha approvato nuove norme per migliorare il controllo della pesca, introducendo tecnologie più avanzate.

Tecnologie di monitoraggio

I sistemi VMS (Vessel Monitoring System) rappresentano il fondamento del nuovo regime di controllo. Ogni peschereccio deve essere localizzato attraverso un dispositivo VMS, e tutte le catture devono essere registrate elettronicamente per garantire il rispetto della PCP. Per i piccoli pescherecci costieri con lunghezza inferiore a 9 metri, sono previste esenzioni dal VMS fino al 31 dicembre 2029, ma i pescherecci di dimensioni maggiori sono soggetti a monitoraggio elettronico a distanza per verificare che le catture indesiderate non vengano rigettate in mare illegalmente.

Il giornale di bordo digitale

Oltre al VMS, l’obbligo di sbarco (landing obligation) richiede che tutte le catture siano portate a terra e registrate accuratamente. Nel caso del peschereccio fermato, la falsificazione del giornale di bordo ha violato direttamente questo principio fondamentale. I nuovi sistemi di registrazione elettronica mirano a rendere impossible alterare i dati e a creare una traccia verificabile di ogni pesce catturato dal momento della pesca fino allo sbarco.

Sostenibilità e compliance nel settore

La sostenibilità della pesca rappresenta un obiettivo strategico per l’Unione Europea, non soltanto dal punto di vista ambientale ma anche economico. La pesca eccessiva compromette la viabilità a lungo termine del settore, poiché esaurisce le risorse su cui dipendono sia le comunità di pescatori sia l’industria ittica nel complesso.

Esempi di maggior conformità

Sebbene i problemi di eccesso siano significativi per lo sgombro, alcuni stock ittici dimostrano livelli di conformità superiori. Nel caso delle aringhe e degli sgombri, i governi rispettano le quote suggerite nel 99% dei casi, mentre i tonni sembrano essere pescati in modo abbastanza sostenibile. Questi successi parziali dimostrano che, quando c’è volontà politica e sistemi di controllo efficaci, il rispetto delle quote è raggiungibile.

L’importanza della comunicazione e della consapevolezza

Nel settore della pesca, la consapevolezza dei rischi associati alla non conformità è essenziale per incentivare comportamenti corretti. Il caso del licenziamento del capitano rappresenta un segnale chiaro: le infrazioni gravi avranno conseguenze significative per chi le commette. Tuttavia, comunicare anche i benefici della conformità—come accesso prioritario ai mercati, reputazione professionale, e incentivi economici—crea un ambiente più favorevole al rispetto volontario delle norme.

Lezioni dal caso e prospettive future

Il caso del peschereccio fermato per eccesso di sgombri offre importanti insegnamenti su come applicare la normativa sulla pesca. In primo luogo, dimostra che le autorità competenti sono disposte a intervenire con fermezza quando le violazioni sono chiare e documentate. In secondo luogo, sottolinea come la falsificazione dei registri amplifica la gravità dell’illecito, trasformando un eccesso di cattura in un’infrazione disciplinare grave. Infine, evidenzia il ruolo cruciale della tecnologia di monitoraggio nel rilevare anomalie e prevenire comportamenti scorretti.

Le prospettive future del settore dipendono dalla capacità dell’Unione Europea di mantenere e rafforzare i propri sistemi di controllo, dalla volontà politica di Stati e paesi terzi di rispettare i limiti concordati, e dall’impegno dei singoli operatori di conformarsi alle normative. Solo attraverso un’azione coordinata su questi tre fronti sarà possibile garantire che gli stock di sgombri e altre specie ittiche si ricostruiscano e che il settore della pesca rimanga sostenibile nel lungo termine.

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